"Dopo le Olimpiadi la montagna è tornata a crescere"


conv.jpgSi è aperto nel nome di Peter Fill, vincitore stamani della Coppa del Mondo di discesa, il convegno sull'eredità olimpica ospitato dall'Atl di Sestriere in occasione del meeting del meeting Scij (Ski club international des journalistes).

Il dibattito, sull'onda dell'entusiasmo per l'impresa dell'altoatesino, ha ripercorso le emozioni dei Giochi torinesi con l'olimpionico Piero Gros, allora responsabile del Villaggio degli atleti di Sestriere, e Gianni Poncet, direttore delle piste di gara. Presenti anche il sindaco Valter Marin e il segretario generale della Camera di Commercio Guido Bolatto, che ha illustrato uno studio della Camera di Commercio sullo sviluppo economico del territorio torinese dopo il 2006.

"Grazie alle Olimpiadi la città ha scoperto la sua vocazione culturale”, ha spiegato Bolatto, dati alla mano: nel 2014 musei torinesi hanno accolto 4,2 milioni di visitatori, il 44% in più rispetto al 2006; la mostra di Monet, appena terminata, è stata la più frequentata in Italia, nel 2015. Dopo i Giochi anche la montagna è tornata a crescere: negli ultimi dieci anni il numero dei ristoranti nelle valli olimpiche è aumentato del 75% e gli arrivi internazionali sono più che raddoppiati (+116% rispetto al 2000).

Nell'Unione dei Comuni Olimpici – ha spiegato Marin, che la presiede – ci sono 4000 residenti e 6000 posti di lavoro, grazie ai turisti stranieri: nel 2003 erano appena il 35% delle presenze, oggi superano l'85%”. Sono 12mila i posti letto degli hotel dell'Unione: quelli che portano vera ricchezza. “Non costruiremo più seconde case, vogliamo migliorare gli alberghi esistenti”, ha spiegato Marin a decine di cronisti che insieme a Federica Bianchi (L'Espresso) e Mario Sensini (Corriere della Sera) lo hanno intervistato.

L'altra sfida, per i comuni montani, è gestire le opere olimpiche. “Si spesero in tutto 2 miliardi di euro, tra infrastrutture e impianti per le gare”, ha ricordato Marin. Alcune sono inutilizzate, come i trampolini di Pragelato e la pista di bob di Cesana, su cui è stato attivato un progetto con il Politecnico. Nel 2016 partirà la riqualificazione, e si investirà anche per le piste da sci: “10 milioni in cinque anni, a cui vanno aggiunti gli 11 che metterà la società che gestisce la Vialattea”. Si comincia con i cannoni dell'innevamento artificiale, poi forse arriveranno nuove seggiovie. Sono i soldi risparmiati dai fondi dei Giochi: in tutto 70 milioni, di cui 33 già spesi. “I bandi olimpici - ha concluso Marin - furono il primo caso di opere pubbliche in Italia realizzate senza scandali giudiziari”.